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sabato 6 febbraio 2010

L’amore e la bambina impertinente

Roma - Parte il 2 febbraio dall’Auditorium di Roma il tour della cantante catanese dalle sonorità rock e graffianti “Ventunodieciduemilatrenta”, parallelo al tour “Elettra” dai suoni soffici e acustici.

Eccola la “cantantessa”, look rinnovato,minimalista e barocco al contempo, sale sul palco con aria piuttosto seriosa,avvolta dalla penombra.
Arrivano le prime note, comincia con le sonorità rudi di “Bambina impertinente” e “Matilde Odiava I Gatti”, come pugni allo stomaco, per poi accarezzarti l’anima con una delicata ed intima versione voce e tastiera di “Con Il Nome Giusto”. Appare un pò tesa, probabilmente a causa del basso che suona per la prima volta in pubblico, ma sorride e si rilassa quando, cantando “Fino All’Ultimo” il pubblico corregge il suo verso urlando “..Saprei restare comunque fedele alla cantantessa”.
Emblematica la scelta di intitolare il tour come la canzone più sperimentale dell’album, “Ventunodieciduemilatrenta”,appunto, pregna di fantasie oniriche e futuribili, il cui tema dominante è l’aspetto multiforme dell’amore.
L’Amore è dunque l’epicentro di un terremoto emotivo su cui Carmen Consoli indaga visceralmente. Celebra e brinda all’amore “materno, filiale, carnale, promiscuo, fedele e spirituale”,
passando da tonalità malinconiche e delicate come quelle di “Blunotte” e “Un Sorso In Più” , alle tonalità ruvide,forti e arrabbiate di “Due Parole” , “Venere” e “Lingua A Sonagli”, fino al pathos inquietante di “Kommer Wieder”, urlo disperato di un uomo malato d’amore e colonna sonora del film “L’uomo Che Ama”.
Non mancano i suoi amati richiami alle origini, alla sua terra ,al rock alternativo degli inizi anni ’90, quello da cui “veniamo” come lei stessa ha detto, e così ci ha commossi quando in “Besame Giuda” ha recitato quasi sussurrando: “Pi ttia nun pozzu ora cchiù durmiri,pace nun ave cchiù st’afflittu cori” versi di “Mi Votu e mi Rivotu” di Rosa Balistreri , e ci ha deliziato con una reinterpretazione di “Devil’s Roof” delle Throwing Muses con giro di basso psichedelico.
Odia le etichette lei,le definizioni, così quando tutti la catalogavano come artista rock, da brava e dispettosa bambina impertinente ha fatto un concerto a Taormina pieno di archi diventando acustica e intimista per poi riaccordare chitarre elettriche e distorcere tutto. E non c’è da stupirsi se si resta impietriti,se non è mai come te l’aspetti, se è diversa dal suo stesso ricordo.
Laura Figliuolo

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